Il Gattopardo é l’opera di Giuseppe Tomasi di Lampedusa tra le più famose della letteratura italiana, un capolavoro al pari dell’omonimo film diretto da Luchino Visconti.
Il titolo del romanzo trae origine dallo stemma nobiliare di famiglia dei Tomasi che prese ispirazione dalla figura del suo bisnonno per plasmare quella del Principe Fabrizio di Salina. Anche se Il Gattopardo non è un romanzo storico, i luoghi in cui è ambientato esistono davvero ma nel libro hanno un nome diverso. La residenza dei Salina, nel romanzo, è a Donnafugata, città di fantasia che comprende luoghi geograficamente esistenti e riconoscibili nei quali lo scrittore trascorse la sua infanzia.
Da bambino Tomasi di Lampedusa passò molto tempo proprio a Santa Margherita di Belice che nel libro rappresenta la Sicilia feudale ed é anche il luogo che più di tutti é associato al felice ricordo dell’infanzia e dell’amatissima madre, Beatrice Tasca Filangeri di Cutò, alla cui famiglia apparteneva l’enorme palazzo in cui Giuseppe trascorreva l’estate e su cui ricalcò in gran parte proprio la casa di Donnafugata del Gattopardo.
Oggi é la sede del municipio e al suo interno c’è un parco-museo letterario dedicato al Gattopardo, che prova a farne conoscere i personaggi e rivivere le atmosfere anche del film.
Oggi Santa Margherita è un centro prevalentemente agricolo. La vitivinicoltura rappresenta il settore produttivo trainante per l’economia margheritese. Ma di certo è il ficodindia che trova a Santa Margherita di Belìce il suo habitat naturale. In questa area soleggiata, dalla natura rigogliosa, dove scorre il fiume Belìce, la coltivazione del ficodindia è una tradizione secolare.